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Come si costruisce il portfolio di un Ghostwriter?

Una delle domande più gettonate a proposito del mio lavoro è: se non può comparire da nessuna parte, come fa uno “scrittore ombra” a costruirsi un portfolio?
Il Ghostwriter rinuncia completamente ai diritti dei libri che scrive su commissione, e non può assolutamente rivendicarli, nemmeno con un potenziale cliente. Un portfolio in grado di testimoniare la professionalità dell’autore e le sue capacità è tuttavia uno strumento importante, anzi fondamentale, per la carriera di un ghostwriter. Insomma, il portfolio rappresenta un bel pacchetto di referenze, grazie al quale è possibile aumentare i propri prezzi, prendere nuovi clienti e accaparrarsi progetti sempre più impegnativi.

Ma come costruire un bel portfolio quando si lavora dietro le quinte, come Ghostwriter? Ci sono 4 modi per farlo, e li vedremo uno per uno in questa piccola guida.

1) Scrivi un libro con il tuo nome
2) Includi una clausola nei contratti
3) Crea un catalogo di referenze

1) Scrivi un libro con il tuo nome

Un libro scritto da te è una prova valida delle tue capacità. Puoi scrivere sia fiction che non fiction, ovvero manuali sugli argomenti che digerisci meglio – il mestiere della scrittura, per esempio. Se scrivi racconti o romanzi, ricordati che puoi usare anche uno pseudonimo; ciò non ti impedirà di inserirli nel tuo portfolio e di inviarli ai tuoi potenziali clienti come prova delle tue capacità. Per i manuali ti consiglio di utilizzare il tuo nome, che è garanzia di professionalità.

Questo è uno dei miei libri, per esempio: “Professione Ghostwriter”. L’argomento non è di certo un caso.

 

 

 

 

2) Includi una clausola nei contratti

C’è un modo molto semplice di ottenere un portfolio reale, contenente i progetti realizzati come ghostwriter. Ed è chiedere ai clienti, in fase di contratto, di poter inserire parti di testo pubblicato nel proprio portfolio. Si può concordare in anticipo quanto dovrà essere lungo questo testo, e se titolo del romanzo e nome dell’autore potranno o meno essere inseriti. Deve essere però rigorosamente specificato l’utilizzo che se ne farà: questi campioni di testo non circoleranno mai sul web e saranno destinati esclusivamente ai clienti in corso di acquisizione.

Non sempre il cliente accetterà di firmare questa clausola, ma è pur sempre un’idea e vale la pena tentare. 

Per i ghostwriter che lavorano per anni con case editrici o agenzie (presente!) questa tecnica è però impraticabile. L’agenzia rivendica infatti la paternità dell’opera e lo stesso cliente non sa bene chi sei e quali sono le tue referenze.  

3) Crea un catalogo di referenze

Il terzo modo per creare un portfolio come ghostwriter è il catalogo delle referenze. In questo documento andranno ad accumularsi le recensioni (si spera soddisfatte) dei clienti, che le firmeranno con nome e cognome oppure, se lo desiderano, le lasceranno anonime. L’importante è che siano credibili e reali
Il catalogo può essere inviato come prova ai potenziali clienti, insieme al proprio curriculum vitae.

Spero che con questi consigli riesca a crearti un bel portfolio. Se conosci qualche altro metodo, scrivilo nei commenti. Alla prossima!

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