Per gran parte degli autori, il compito più difficile durante la stesura di un romanzo è la progettazione della propria opera. La struttura di un romanzo, o outline in inglese, è un lavoro che va fatto a monte, ben prima di iniziare a buttare giù il testo definitivo.
Progettare una storia richiede competenze specifiche, che non hanno nulla a che fare con lo stile, la sintassi e la capacità di trasporre nero su bianco le proprie idee. Scrivere non è, come tanti pensano, sedersi e buttare giù tutto quello che ti passa per la mente in quel momento – anche se questo metodo può essere utile a generare idee! – bensì costruire, pezzo per pezzo, la tua storia, in modo che presenti tutti i criteri, uno per uno, per essere definita tale.
Nella fiction, la struttura di un romanzo, di una sceneggiatura o di un’opera teatrale segue determinate regole, regole che si pongono al servizio della tensione narrativa. Affinché un romanzo conquisti il lettore, lo tenga incollato alle pagine e lo convinca ad arrivare fino alla fine, la storia deve svolgersi con le giuste tempistiche, seguendo uno schema già rodato e rispettando determinate fasi – quelle del viaggio dell’eroe.
Cos’è la struttura di una storia?
La struttura di un romanzo è come il progetto di un architetto. Se una ditta di costruzioni cominciasse direttamente a poggiare i mattoni uno sopra l’altro senza seguire un progetto approvato a monte, quell’edificio sarebbe quasi certamente destinato al fallimento. Sebbene la narrativa, come ben sapete, non sia una scienza esatta, per i romanzi vale più o meno lo stesso discorso: il progetto di un romanzo è la traccia che permette all’autore di raccontare la sua storia nel modo migliore possibile.
A volte un’outline è solamente l’elenco degli eventi in ordine cronologico; a volte è invece organizzata in capitoli o addirittura in singole scene. Più un’outline è dettagliata e più fluido e veloce sarà il processo di scrittura che ne conseguirà.
Perché conviene strutturare un romanzo ancora prima di scriverlo?
Mettiamolo in chiaro: non è obbligatorio stilare un’outline nella realizzazione di un’opera di narrativa. Dopotutto non si tratta di pianificare l’indice di un manuale sugli investimenti finanziari: una storia può essere raccontata in mille modi diversi, e se avessimo qualche dubbio basterebbe anche solo contare le mille versioni di Cenerentola, Biancaneve e Cappuccetto Rosso.
Detto ciò, l’outline è uno strumento potentissimo. Quando ti ritrovi con una traccia in mano, lo sai bene anche tu: metà del lavoro è praticamente già stato svolto! La tua storia possiede già tutti gli elementi principali, dal percorso di crescita dei personaggi ai plot point che ci condurranno alla risoluzione finale.
Grazie all’outline, l’essenza della storia è condensata in una o due pagine, e può essere esaminata con chiarezza e valutata: se la storia funziona davvero, puoi andare avanti con la narrazione certo di avere una marcia in più.
In più, l’outline:
- Velocizza il lavoro, perché mostra la direzione da intraprendere;
- Aiuta a evitare digressioni ed eventuali scene superflue;
- Stimola la concentrazione, perché offre già un elenco di cose da fare (scene da scrivere);
- Aiuta a non confondersi e a non dimenticarsi pezzi per strada.
Quali criteri deve seguire un’outline?
Una outline contiene le scene chiave di un romanzo e può essere più o meno dettagliata. Non c’è un metodo di lavoro valido per tutti: l’outline perfetta cambia da persona a persona. James Patterson, per esempio, famoso autore di thriller, spende anni per studiare l’outline di un romanzo e qualche mese per scriverlo. Senza una mappa precisa, parole sue, non riuscirebbe a lavorare e si sentirebbe del tutto perso. Altri autori lavorano in modo completamente diverso; Stephen King, per esempio: il re dell’horror non costruisce una mappa concettuale vera e propria. Ciononostante, sa esattamente come procedere: conosce bene la storia e i suoi personaggi e ha in mente un “percorso” ben definino.
Come strutturare un romanzo
Anche se non siamo tutti James Patterson, un’outline può tornarci utile, soprattutto se non abbiamo le idee chiare sull’andamento della nostra storia.
Hai mai provato a stilare un elenco delle scene del tuo romanzo? Una volta pronta, la struttura della tua storia si lascerà innanzitutto giudicare, anche dai tuoi potenziali beta reader; e in secondo luogo ti indicherà la strada, aiutandoti a lavorare con un metodo ben preciso.
Il metodo di lavoro più semplice è sfruttare un programma apposito per scrittori e scrittrici, per esempio Scrivener oppure il famoso Plottr, progettato appositamente per aiutare gli autori a costruire una trama in maniera organica ed efficiente.
Se non sai come strutturare il tuo romanzo, ti posso aiutare in TRE modi diversi:
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