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Come trasformare un racconto breve in un romanzo

Se stai leggendo questo articolo probabilmente hai già scritto un racconto breve e desideri capitalizzare questo tuo piccolo investimento di tempo e risorse. Con il giusto metodo puoi trasformare il tuo racconto breve in un vero e proprio romanzo, anche se sei alle prime armi, hai appena frequentato un corso di scrittura o non hai mai scritto un romanzo in vita tua.

Cos’è un racconto breve? Il racconto breve è una storia che va dalle 1.500 alle 7.500 parole, e che trova spesso spazio nelle antologie e nei magazine di settore. Il romanzo, al contrario, parte dalle 40.000 parole, anche se in media ne conta circa 80.000. Qui ti spiego la differenza tra racconto breve, novella e romanzo. Il racconto breve è particolarmente difficile da pubblicare, e non è un genere che piace particolarmente al pubblico italiano. Se il tuo racconto breve è meritevole e nasconde un elevato potenziale, forse potresti ricavarne un intero romanzo, da proporre a una casa editrice o da pubblicare in self publishing.

In questo articolo ti spiegherò come trasformare il tuo racconto breve in un romanzo. Per capire come procedere, innanzitutto occorre studiare le differenze tra i due prodotti letterari, il romanzo e il racconto breve. Buona lettura!

Rispetta la trama principale

Tieni bene in mente la tua trama principale e chiediti come svilupparla con coerenza, senza snaturare i personaggi, il tema e l’andamento dell’arco narrativo. Scrivi una griglia con i tuoi plot point e aggiungi solamente elementi coerenti questi ultimi. Ad esempio: nel momento in cui ti avvicini all’all is lost (il momento in cui tutto sembra perduto poco prima che il personaggio inneschi il climax) puoi alimentare la tensione aggiungendo un ostacolo; oppure nel mondo ordinario puoi inserire qualche altro elemento di contrasto, in linea con il tema, che poi andrà a risolversi alla fine della tua storia. Insomma: tutto, o quasi, deve avere un senso.

Rispetta il ritmo della storia

Quando costruisci la tensione narrativa, cerca di rispettare il senso di progressione che conduce il lettore prima verso la prova centrale e poi, dopo un’eventuale “fase di ricompensa”, verso l’agognato climax. Mantieni coerenza anche tra i capitoli, evitando di terminarli tutti con un cliffhanger. Tutte le scene devono essere collegate tra loro, e condurre verso la medesima direzione. 

A questo proposito, ecco un’importante differenza tra racconto breve e romanzo: nel primo può succedere tutto in una volta, non c’è bisogno di prevedere pause e/o ricompense; mentre nel secondo questo sarebbe impossibile: per il lettore, leggere 40.000 parole senza prendere fiato è come scalare l’Everest di corsa. E per noi autori è lo stesso: siamo in grado di scrivere un romanzo breve in un’unica seduta, mentre il romanzo richiede molto più tempo e un dispendio maggiore di risorse emotive.

Espandi il contesto con saggezza

Puoi passare da 1.000 a 40.000 solamente allungando le descrizioni? Sì, si può fare ma non te lo raccomando. Diluendo la tua storia, la renderesti solamente più difficile da digerire. Piuttosto, puoi ampliare il contesto, inserendo un altro punto di vista, per esempio un nuovo personaggio. Oppure puoi inserire un imprevisto tra l’incidente scatenante e il raggiungimento dell’obiettivo, ricostruendo la trama sulla base di un nuovo elemento fondante. Se il tuo mondo narrativo è interessante, puoi anche arricchire l’ambientazione con nuovi dettagli, che aiutino il lettore a sentirsi parte della storia. Dopotutto, i lettori amano i particolari – soprattutto in certi generi, come i romanzi storici e il fantasy.

È più facile scrivere un romanzo da zero o trasformare un racconto breve?

Bella domanda! Passiamo alla prossima.

Scherzo! Probabilmente dipende da quello che ciascuno di noi sa fare meglio. Se siamo ferrati nella costruzione delle trame, convertire i generi sarà come risolvere un problema di matematica di terza elementare. 

Convertire un racconto in un romanzo: cosa NON fare

Identificare gli errori da evitare è importante per non cadere nelle trappole più frequenti. Un errore tipico è gettare carne al fuoco a beneficio del conteggio parole. Non fatelo! Il lettore non è scemo, almeno nella maggior parte dei casi (primo comandamento del Ghostwriter) e capisce benissimo se stai divagando giusto per aggiungere parole a caso; e questo vale sia per le descrizioni che per le sottotrame inutili, che non arricchiscono la storia e magari non sono nemmeno in linea con il tema del racconto. Un altro errore da non compiere è forzare la trama. A volte, un racconto breve è perfetto così e l’unico modo per trasformarlo in un romanzo è sviluppare nuovamente l’idea di base, partendo dall’arco di trasformazione del personaggio. Se questo è il tuo obiettivo, chiediti innanzitutto come passare da A (mondo ordinario) a B (climax) e inserisci i tuoi elementi in base agli alti e bassi della tensione narrativa.

Se invece hai bisogno di un ghostwriter per trasformare il tuo racconto breve in un romanzo, puoi scrivermi qui.

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