Hai presente quando l’ambientazione sembra perfettamente in linea con il pathos della storia? Per esempio, il protagonista ha appena raggiunto il punto più basso della sua intera esistenza e come se non bastasse comincia a piovere?
Cos’è la Fallacia Patetica?
La Fallacia Patetica è esattamente questo: una tecnica – più raffinata rispetto all’esempio precedente – che aiuta a evidenziare l’andamento della storia proiettando i sentimenti dominanti sull’ambiente circostante.
La Fallacia Patetica è uno strumento potente, utilizzato da poeti e scrittori nel corso dei secoli per dare vita a narrazioni colme di significato. Senza che nemmeno se ne accorga, il lettore si ritrova catapultato nel cuore del racconto, dove ogni dettaglio è coerente con le emozioni del protagonista.
Originariamente definita nel XIX secolo da John Ruskin, la Fallacia Patetica può riflettere le emozioni dei personaggi, prefigurare eventi futuri oppure rivelare le emozioni dei personaggi senza dichiararle esplicitamente.
Esempi illustri includono “Macbeth” di Shakespeare e “Frankenstein” di Mary Shelley, dove l’ambiente rispecchia i conflitti interiori dei personaggi.
Come usare la tecnica della Fallacia Patetica?
La Fallacia Patetica, come tutte le tecniche narrative, può dare spessore a qualsiasi racconto. L’importante è usarla con moderazione per evitare un grottesco sentimentalismo o una semplificazione estremizzata delle emozioni.
Se decidi di utilizzare questa tecnica, inserisci solo piccoli dettagli nelle descrizioni, usando termini espressivi che evocano un certo tipo di atmosfera (triste, minacciosa, eccitante, etc.). Cerca di rispettare sempre la complessità dei personaggi e ricorda anche che il contesto non è mai protagonista: è il protagonista a essere sempre in primo piano.