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Leggere e rileggere i classici, gli “amici di sempre”

Perché numerosi assidui lettori, alla costante ricerca di nuovi stimoli per la mente e per lo spirito, non trovano adeguate risposte nelle produzioni letterarie moderne, tanto acclamate, promosse e divulgate dal cd. mainstream? Perché alcuni autori tanto decantati ed esaltati non riescono invece a incantare i lettori, sia i più raffinati che quelli meno esigenti? Vediamo cosa c’è nei classici che (spesso) manca nella letteratura giovane. 

 

Perché leggere i classici è sempre meglio che non leggerli?

   Perché numerosi assidui lettori, alla costante ricerca di nuovi stimoli per la mente e per lo spirito, non trovano adeguate risposte nelle attuali produzioni letterarie tanto acclamate, promosse e divulgate dal cd. mainstream? Perché alcuni autori tanto decantati ed esaltati non riescono tuttavia a incantare i lettori, sia i più raffinati che quelli meno esigenti?
 
Fin dalle prime righe il lettore va alla ricerca, non tanto di una distrazione dalle fatiche o dalla monotonia quotidiana, piuttosto di una più ampia visione della vita e dell’esistenza, qualcosa che possa alimentare la propria mente e il proprio spirito dal momento che l’immersione nella quotidianità sembrerebbe tendere piuttosto all’appiattimento dell’esistenza.
   
Per poter “uscire” saltuariamente dall’apparente “banalità” dello scorrere quotidiano dei giorni, non sempre è possibile concedersi distrazioni che richiederebbero un dispendio non indifferente di energie, tempo e denaro di cui non tutti si può disporre. In questi difficili frangenti sono sempre giunti in aiuto gli amici di sempre, quelli silenziosi e pazienti che da sempre affiancano taciturni la nostra vita: a scuola, a casa, nelle vacanze; quegli amici che ci aspettavano e ci aspettano ovunque e che sanno che prima o poi li degneremo della nostra attenzione: i libri.
     
Questi eccezionali, straordinari amici sono giunti tante volte in nostro soccorso per salvarci dalla noia, dall’abulia e dall’ignoranza, quell’ignoranza che ci avrebbe lasciati in balia del mondo e delle sue follie.
     
Quante riflessioni, quante domande in apparenza senza risposte, abbiamo formulato sfogliando le pagine avventurose dei Tre Moschettieri; o della Primula Rossa, o quelle tragiche dei Promessi Sposi o di Delitto e Castigo; o quelle pregne di ironia, e che ancora ci fanno sorridere, di Tanto rumore per nulla o di Orgoglio e Pregiudizio?
 
Bisogna riconoscere che ai palati fini è quasi impossibile trovare un universo letterario di tale ricchezza e profondità nelle recenti produzioni, pur tanto premiate e pubblicizzate. Pare in taluni casi, a noi lettori, di avere a che fare con pagine vuote, libri muti, inespressivi che non solo non arricchiscono ma lasciano addirittura una voragine di frustrazione, nessuna risposta soddisfacente ai tanti interrogativi di diverso tenore che da sempre ci assillano.
      
Che accade, dunque, quando un ansioso lettore si reca per la centesima volta in una rinomata libreria alla ricerca di neppure lui sa bene cosa? Accade fin troppo spesso che lo sguardo irrequieto del medesimo sposta la sua attenzione, dallo scaffale delle novità tanto decantate ma non particolarmente attraenti, a quello meno in vista ma contenente i più rassicuranti e a lui più noti classici, spesso più volte letti ma di cui ha sempre avuto la sensazione gli sia sfuggito “qualcosa”. La tentazione di andare alla ricerca di questo “qualcosa” è suo malgrado irresistibile.
      
E ogni volta che riprende a sfogliare quelle pagine, spesso ingiallite, vecchie e polverose, egli ritrova come per magia, anche qualcosa di sé, della sua vita passata e presente; è un pò come ritrovare dei vecchi amici di cui non si è mai dimenticato.
       
Il lettore si ritrova così a rivivere in prima persona avventure mai dimenticate, a ripercorrere strade sterrate, attraversa antichi borghi; attraverso quelle pagine si aprono nuovi spiragli, riafforano  vecchi interrogativi ma sempre sotto una nuova luce.
      
La stessa definizione di queste opere sta a indicare la loro condizione, il loro status simile a quello di un albero sempreverde che non conoscerà mai le rughe del tempo. L’umanità e la bellezza che da quelle pagine emanano non conoscono limiti di tempo e di spazio.
 

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