Fare i confronti non serve, lo so e lo sappiamo tutti. E comunque l’erba del vicino è sempre più verde (soprattutto quando si paragonano i compensi nel mondo della scrittura), anche se in teoria è solo un vecchio proverbio rinsecchito.
Se vuoi sapere quanto guadagna un ghostwriter in Italia, te lo dico subito senza girarci intorno: hai sbagliato pagina. Vira subito qui ed evitati questa tortura. Se invece vuoi soffrire insieme a me perché sei masochista o perché oggi ti meriti una punizione (non voglio sapere il motivo) allora puoi continuare a leggere. Scoprirai che il compenso di un ghostwriter nel mondo anglosassone – quindi principalmente in Inghilterra, USA e Australia – è molto più elevato di quello italiano.
Sorpreso? Manco un pochetto, sì, non avevo dubbi.
Quanto costa ingaggiare un ghostwriter nel mondo anglosassone?
Se è del mestiere, il ghostwriter sarà in grado di confezionare per te un libro pronto per il mercato, dotato di una trama intellegibile e scritto con uno stile apprezzabile anche dalle grosse case editrici.
Il compenso di un ghostwriter è influenzato da diversi fattori, per esempio la lunghezza del manoscritto e l’esperienza professionale del ghost. Ha il suo peso anche il tempo da dedicare alla ricerca, nel caso l’argomento richieda studi più o meno approfonditi.
Nel caso della saggistica, il costo del lavoro può essere interamente a carico della casa editrice, una dinamica frequente anche in Italia e non solo nei paesi anglosassoni. Poniamo che tu sia un campione di scacchi, e che abbia accettato di scrivere un manuale per un’importante casa editrice. Sarà quest’ultima a coprire le spese della stesura di “Strategie e Trucchi per vincere a Scacchi“, e a incassare in un secondo momento la stragrande maggioranza dei profitti.
Con un’opera di narrativa questo non avviene: l’autore – a meno che non sia già famoso e non abbia contatti nell’alta editoria – è infatti tenuto a presentare alla casa editrice il manoscritto pronto per la pubblicazione, e a sborsare il compenso del ghostwriter a tempo debito.
Si può ingaggiare un ghostwriter anche nel caso si propenda per l’autopubblicazione. Con il self publishing è l’autore ad affrontare le spese per la stesura del romanzo, oltre a quelle per l’editing e per il marketing. Le fasi di pagamento vengono stabilite da ghost e autore in sede di negoziazione, e accettate da entrambe le parti durante la stipula del contratto.
In Italia, un ghostwriter può guadagnare con un romanzo fino a 5.000 euro, a meno che non ci sia di mezzo un grosso dispiegamento di mezzi finanziari – cosa che avviene, per esempio, quando un VIP pubblica un’autobiografia.
E invece nel mondo anglosassone? Tenetevi forte. Per la stesura di un romanzo, di un’autobiografia o di un memoir, un ghostwriter che scrive in inglese si fa pagare dai 40 ai 70.000 dollari, il che significa circa 30 centesimi a parola. Vale a dire un solo libro, UNO SOLO, gli basterà per mantenersi un anno intero. Vacanze incluse.
Insomma, che cosa ce ne facciamo dell’italiano?
Un ghostwriter inesperto può richiedere anche 20.000 o 30.000 dollari, ma non di meno. Chi preferisce spendere di meno può rivolgersi ai freelance delle piattaforme, che potrebbero essere più affordable. Per esempio Fiverr, E-Lance o Freelancer.
Scrivere in inglese ha dunque vantaggi enormi – anche se il mercato italiano si sta aprendo sempre di più al self publishing e, in parallelo, anche ai freelancer del settore.
Come guadagnare di più come Ghostwriter in Italia?
Se il tuo obiettivo non è ingaggiare un ghostwriter ma guadagnare in questa veste, e hai la sfortuna di scrivere in italiano, puoi sfruttare il tuo talento narrativo in tantissimi modi. Ci sono innumerevoli porte socchiuse per te, basta aprirle. Io, per esempio, guadagno con traduzioni, ghostwriting e ghost-blogging, e pubblico anche libri su Amazon in self. Dai un’occhiata a questo elenco e non perderti neanche un’opportunità di guadagno.