È obbligatorio scrivere al passato remoto? No: ci sono tantissimi romanzi scritti al presente, un tempo verbale efficace e immediato che, a dir la verità, sembra andare attualmente di moda. La scelta del tempo verbale dipende dall’andamento della storia e dall’effetto che si desidera ottenere, e non è detto che un libro scritto al passato non possa essere riprodotto con la stessa efficacia al presente – e viceversa. In via generale, il tempo presente trascina il lettore nel vivo dell’azione, che si svolge esattamente durante la lettura.
Prendiamo un classico, Il vecchio e il mare di Hemingway. Come sarebbe lo stesso romanzo scritto al presente?
Ecco l’incipit del romanzo in versione originale:
Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce. Nei primi quaranta giorni lo aveva accompagnato un ragazzo, ma dopo quaranta giorni passati senza che prendesse neanche un pesce, i genitori del ragazzo gli avevano detto che il vecchio ormai era decisamente e definitivamente salao, che è la peggior forma di sfortuna, e il ragazzo li aveva ubbiditi andando in un’altra barca che prese tre bei pesci nella prima settimana. Era triste per il ragazzo veder arrivare ogni giorno il vecchio con la barca vuota e scendeva sempre ad aiutarlo a trasportare o le lenze addugliate o la gaffa e la fiocina e la vela serrata all’albero. La vela era rattoppata con sacchi da farina e quand’era serrata pareva la bandiera di una sconfitta perenne.
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Ed eccolo al presente:
È un vecchio che pesca da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo e sono ottantaquattro giorni ormai che non prende un pesce. Nei primi quaranta giorni passati senza che prenda neanche un pesce, i genitori del ragazzo gli hanno detto che il vecchio ormai è decisamente e definitivamente salao, che è la peggior forma di sfortuna, e il ragazzo li ha ubbiditi andando in un’altra barca che ha preso tre bei pesci nella prima settimana. È triste per il ragazzo veder arrivare ogni giorno il vecchio con la barca vuota e scende sempre ad aiutarlo a trasportare o le lenze addugliate o la gaffa e la fiocina e la vela serrata all’albero. La vela è rattoppata con sacchi da farina e quand’è serrata pare la bandiera di una sconfitta perenne.
Visto il risultato, “Il vecchio e il mare” sarebbe potuto essere stato scritto anche al tempo presente. In alcuni casi, ciò è impossibile. Prendiamo “Il cacciatore di aquiloni” di Khaled Hosseini. Ecco l’incipit del romanzo:
Sono diventato la persona che sono all’età di dodici anni, in una gelida giornata invernale del 1975. Ricordo il momento preciso: ero accosciato dietro un muro di argilla mezzo diroccato e sbirciavo di nascosto nel vicolo lungo il torrente ghiacciato. È stato tanto tempo fa. Ma non è vero, come dicono molti, che si può seppellire il passato. Il passato si aggrappa con i suoi artigli al presente. Sono ventisei anni che sbircio di nascosto in quel vicolo deserto. Oggi me ne rendo conto.
Nel fortunato romanzo d’esordio di Khaled Hosseini, la narrazione segue due tempi verbali: uno è il presente in cui il protagonista racconta, e l’altro è il suo passato, che è passato anche per chi legge. È chiaro che trasformare al presente il tempo della storia, non avrebbe in questo caso alcun senso.
Vediamo invece 6 romanzi scritti al presente che un senso ce l’hanno, eccome: Trilogia della Città di K di Agota Kristof, La Battaglia delle Tre Corone di Kendare Blake, La serie di Arcadipane di Davide Longo, Cavie di Chuck Palahniuk, Voci di Dacia Maraini e Gli annegati di Lorenzo Monfregola.
6 romanzi scritti al presente
1) Trilogia della città di K di Agota Kristof
2) La battaglia delle tre corone Kendare Blake
3) La serie di Arcadipane di Davide Longo
4) “Cavie” di Chuck Palahniuk
5) Dacia Maraini, in ‘Voci’
Tutti questi romanzi scritti al presente hanno avuto successo, e alcuni sono considerati classici della letteratura – vedi Chuck Palahniuk e Agota Kristof.
E tu, conosci altri romanzi scritti al presente di autori italiani o stranieri?