Un libro non fiction non è né un romanzo né una novella, ma un’opera basata su fatti reali e generalmente di carattere formativo, come un saggio o un manuale. Ne avrai letti tanti nella tua vita, da “Come crescere le verdure nel proprio orto” a “Guida turistica della Tasmania”.
Ma ne hai mai scritto uno? Se ti stai chiedendo perché dovresti farlo, continua a leggere. Qualunque sia la tua specializzazione, un libro non-fiction può avere benefici interessanti per la tua carriera, oltre che conferire significato a quello che fai.
Ecco i motivi che spingono i ghostwriter, i copywriter e gli autori di tutti i generi – ma anche life coach, architetti, avvocati e parrucchieri! – a scrivere e pubblicare un manuale relativo al loro campo di specializzazione.
1) Per aprire un canale alternativo di guadagno
Un libro non-fiction è come un piccolo investimento. Una volta pubblicato resta lì in vetrina (virtuale) a generare reddito senza che tu debba fare nient’altro. Ma attenzione: a differenza di un romanzo, il manuale o il saggio richiedono talvolta di essere rivisti e aggiornati, soprattutto quando trattano settori in continua evoluzione, come la tecnologia e l’arte.
2) Per costruire il tuo brand e radunare un pubblico tutto tuo
La tua professione ha bisogno di un portfolio riconoscibile, sia esso espresso sotto forma di recensioni, lavori già svolti o libri che portano la tua firma. Il manuale è sempre visto come una solida prova delle proprie competenze nel settore, soprattutto se viene pubblicato con una casa editrice (ma anche il self publishing sta ormai crescendo, sia come reputazione che in termini qualitativi). Prova a pubblicare il nuovo manuale: il pubblico dei social apprezzerà!
3) Per condividere tutto quello che hai imparato
Se questo è il tuo obiettivo, puoi scrivere praticamente di tutto: da “come lasciare il fidanzato convincendolo che sia stato lui a troncare”, a “1001 utilizzi per i calzini spaiati e 101 per quelli bucati”. Anche se non sei qualificato in materia e non hai una laurea in riciclo creativo, potresti comunque nascondere competenze inaspettate.
Calzinite cronica a parte, sarai certamente felice di ispirare un collega e sostenerlo nel suo cammino di crescita!
4) Per avanzare di carriera
Aver scritto un libro conferisce una generosa dose di credibilità, qualunque sia il tuo settore di competenza. I tuoi traguardi extra lavorativi vengono inevitabilmente notati, considerati e premiati con richieste di consulenza, offerte di lavoro e riconoscimenti. Potrebbe notarti persino l’azienda dei tuoi sogni, quella che da anni continua a rigettare le tue candidature…
5) Per affermarti quale esperto del settore
Se hai scritto un libro in materia, di sicuro ne saprai qualcosa, abbastanza da trasmettere le tue conoscenze con un prodotto divulgativo come una guida o un manuale di auto-aiuto. Grazie a un libro ben scritto, perché ne basta uno solo, puoi essere considerato un’autorità del settore, ed essere etichettato quale intenditore, specialista e addirittura leader nel tuo campo.
6) Per imparare come si fa
Chi diceva che l’importante non è arrivare a destinazione quanto piuttosto il viaggio stesso? Pubblicare un libro è un viaggio vero e proprio, fatto di ostacoli, imprevisti e deviazioni dell’ultimo secondo. Pubblicare un libro significa organizzare le idee, fare ricerca, trovare la propria voce, indagare il mercato dell’editoria, apprendere le ultime strategie di marketing e ricevere tanti, utilissimi feedback. Insomma, insegnare è uno dei modi più efficaci per imparare, e non l’ho detto io.
Ho scritto e pubblicato diversi non fiction book, sia come ghostwriter che col mio nome o pseudonimo.
Alla prossima!