Scrivere con l’intelligenza artificiale è ormai una realtà. Ma è eticamente corretto scrivere un romanzo, un’opera di fantasia, d’arte e d’ingegno umano, sfruttando l’intelligenza artificiale? La risposta è complessa, e non è né sì né no, dato che è (ancora) impossibile scrivere un romanzo con l’intelligenza artificiale.
Ti rispondo in questo video, dove ti parlo di Sudowrite, l’IA per scrivere romanzi.
Per saperne di più su Sudowrite, leggi una delle nostre guide.
Scrivere un romanzo con l’IA è etico?
Scrivere un romanzo con l’intelligenza artificiale NON è possibile, almeno non ancora. Per questo motivo, chiedersi se sia etico o meno non ha alcun senso. Un romanzo richiede sempre uno sforzo collettivo (editor, correttore bozze, dettami casa editrice, lettori alfa e beta etc.) e non è mai frutto del lavoro di una sola persona. Lo stesso Stephen King ammette che senza il supporto e i consigli di sua moglie non avrebbe mai intrapreso la carriera di scrittore.
L’intelligenza artificiale può aiutare, velocizzare il lavoro, semplificarlo. Ma non può sostituirsi all’autore, al quale spetta sempre l’ultima parola. Usare un programma come Sudowrite significa avere sempre un assistente virtuale a disposizione, qualcuno che aggiusti una frase difficile salvandoci il mal di capo, imbastisca un canovaccio del capitolo, riorganizzi la trama, salvi gli appunti, impagini, individua i refusi e così via.
Quindi, la domanda principale è una domanda che non ha senso di essere posta: scrivere un romanzo con l’IA è impossibile, a meno che il romanzo non sia un delirio senza senso. Alla domanda “è etico usare l’IA per scrivere un romanzo?” io risponderei in maniera positiva. L’IA non è altro che un aiuto prezioso a disposizione dell’autore, una spinta per combattere il blocco dello scrittore, un editor sempre pronto a fornire consigli e suggerimenti: sta all’autore decidere se accettarli o meno.
