Per ora sì: siamo nel 2025 e il mestiere del correttore di bozze esiste ancora, anche se è molto meno popolare rispetto a una decina d’anni fa. Ma è questione di tempo (poco) e anche questo mestiere diventerà solamente un ricordo. Obsoleto e inutile.
Esattamente come il mestiere del dattilografo e dello sbobinatore di file audio, anche il correttore di bozze è destinato a scomparire per sempre, soppiantato dall’ascesa dei correttori automatici, potenziati dall’intelligenza artificiale.
Eh già, i correttori di bozze resteranno senza lavoro. Ed è un’ottima notizia.
Perché? direte voi. Perché se un mestiere scompare c’è da festeggiare? Beh, dipende dal mestiere. Nel corso della storia innumerevoli attività, un tempo svolte a mano, sono state affidate con successo alla tecnologia. Secoli fa, per esempio, bisognava recarsi al fiume per raccogliere l’acqua, conciare le pelli nel proprio cortile, preparare la liscivia per lavarsi i capelli e arruolare bambini e adolescenti per disostruire la canna fumaria. E così com’è accaduto per tutti questi mestieri, il correttore di bozze non ci mancherà affatto. Non è un’attività che richiede chissà quale talento – a parte la capacità di automatizzare il lavoro e un certo occhio per il dettaglio.
Se sei un correttore di bozze e hai paura di perdere il lavoro, non disperare: quando sarà il momento, puoi sfruttare i suddetti talenti per creare qualcosa di diverso, metterti alla prova nel campo della scrittura, oppure svolgere un’attività più remunerativa e appagante. Non guardare con astio all’avvento dell’intelligenza artificiale ma accogli il progresso come un’opportunità, una delle tante.