Meta – in altre parole, Facebook – è stata accusata di aver utilizzato oltre 7,5 milioni di libri, provenienti dalla biblioteca ombra LibGen, per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale senza l’autorizzazione necessaria. Insomma, il colosso mediatico avrebbe “rubato” una grossa quantità di dati senza chiedere il permesso a chi di dovere.
Ecco perché un folto gruppo di autori e professionisti dell’editoria ha manifestato davanti alla sede londinese di Meta vicino alla stazione di King’s Cross, accusando l’azienda di Zuckerberg di utilizzare materiale protetto da copyright per addestrare illegalmente la sua IA. L’ex presidente del Sinn Féin Gerry Adams sta pensando di intraprendere un’azione legale contro Meta per l’utilizzo dei suoi libri; e così altri editori e rappresentanti del settore.
Non è la prima volta che accade: negli ultimi tempi sono state portate avanti diverse cause per violazione del copyright anche contro Microsoft e OpenAI (Chat GPT), altri due pilastri del settore. Come quella intentata dal New York Times.
Copyright immagine in evidenza: The Guardian,