Sembra un ossimoro, ma il SEO parassita, Parasite SEO in inglese, può essere praticato in maniera etica. In questa guida vedremo cos’è il SEO Parassita e come metterlo in pratica nel rispetto delle regole.
Cos’è il SEO Parassita?
Il Parasite SEO è una strategia di posizionamento nei motori di ricerca che sfrutta l’autorità di siti web già ben posizionati per ottenere visibilità online. Questa tecnica è spesso considerata ingannevole poiché si avvale di metodi non propriamente etici per ottimizzare il proprio sito sui motori di ricerca. Tuttavia, se utilizzata correttamente, può essere un valido strumento per migliorare la visibilità di un sito web.
I siti web “parassiti” sono quelli che ospitano contenuti di terzi e che beneficiano del loro traffico organico. I siti web “ospitanti” possono essere sia social network che blog o portali. Con questa pratica è possibile migliorare il proprio posizionamento con keyword particolarmente competitive, dove altrimenti non avremmo nessuna chance di emergere.
Strategie di Parasite SEO
– Praticare Guest Blogging: ovvero scrivere un guest post su un blog che gode di un buon posizionamento su Google;
– Creare un blog su piattaforme come Medium or WordPress.com pubblichi testi ottimizzati che linkano al tuo sito principale (parassita);
– Partecipare a Forum di argomento simile, raccomandando il proprio sito web;
– Pubblicare post e contenuti multimediali ottimizzati sui social network come Youtube, Instagram, Facebook, Twitter e Linkedin, linkando al proprio sito;
– Postare recensioni e raccomandazioni su siti appositi (ma non solo) suggerendo i propri servizi e postando un link per il proprio sito web;
– Contribuire alla costruzione di enciclopedie virtuali come Wikipedia, linkando quando possibile i propri contenuti.
I rischi del SEO Parassita
Oggi come oggi, i motori di ricerca come Google, Bing e Yahoo stanno diventando sempre più capaci di individuare e penalizzare le pratiche di link building e di ottimizzazione considerate non legittime al 100% – incluso il Parasite SEO.
A differenza del Black Hat SEO, il Parasite SEO può essere usato in maniera etica, senza violare le varie policy dei siti web. Per esempio, posso pubblicare un mio link su Wikipedia se il sito web è davvero pertinente con quella pagina. Non solo rispetta le regole, ma dona realmente valore aggiunto alla pagina dell’enciclopedia virtuale.
Quindi come si può praticare questa tecnica senza rischiare penalizzazioni e ottenendo risultati accettabili?
Come praticare Parasite SEO nella maniera corretta?
Per utilizzare correttamente il Parasite SEO, è importante seguire alcune linee guida. Prima di tutto, assicurarsi di ospitare contenuti di qualità sul sito web parassita e di evitare pratiche di link building non autorizzate. Inoltre, è fondamentale monitorare costantemente i cambiamenti negli algoritmi dei motori di ricerca per evitare di essere penalizzati.
Affinché il Parasite SEO funzioni, occorre assicurarsi che:
– I contenuti siano di qualità, siano rilevanti e davvero pertinenti con quelli del tuo website;
– La reputazione e il ranking del sito del quale andrai a beneficiare siano saldi e non inficino negativamente le sorti dei blog “parassiti”;
– I costi del Parasite SEO corrispondano almeno ai benefici (costo del guest post, tempo perso nella ricerca, etc.);
– I tuoi contenuti aderiscano alle linee guida dei siti host;
– Questa pratica sia parte di una strategia SEO a 360° gradi;
– Non si esageri con la pratica del Parasite SEO, o i motori di ricerca potrebbero penalizzare il sito web che ne abusa.
In conclusione, il Parasite SEO può essere un valido strumento per aumentare la visibilità online di un website, ma deve essere utilizzato con cautela. Mantenere la qualità dei contenuti, non esagerare e seguire le linee guida dei singoli portali è fondamentale per ottenere risultati efficaci duraturi.
Post scritto in 15 minuti – ricerca inclusa – con l’ausilio di Simplified