Al momento stai visualizzando Ricerche Vocali: Come Ottimizzare Contenuti per Alexa, Siri e Google Voice

Ricerche Vocali: Come Ottimizzare Contenuti per Alexa, Siri e Google Voice

Se ti stai chiedendo come ottimizzare il tuo sito web per i motori di ricerca, fermati un attimo. Di quali motori di ricerca stiamo parlando? Chi si occupa di SEO, non può che ammettere una grande verità: rispetto al passato, ottimizzare i propri contenuti non significa più accontentare solamente Google, Bing e Yahoo, ma anche Alexa, Siri e tutti gli altri assistenti vocali che ci aiutano quotidianamente a ricordarci gli appuntamenti, a risolvere problemi di ogni genere e a recuperare le informazioni di cui abbiamo bisogno. Le ricerche vocali hanno modificato il settore, ponendo nuove sfide ai creatori di contenuti. In questo articolo vedremo come ottimizzare i propri contenuti web per le ricerche vocali.

L’ascesa delle ricerche vocali

Ogni giorno, milioni di consumatori si rivolgono a Google voice, Alexa e Siri per ottenere informazioni, consigli e ispirazione. L’ottimizzazione dei contenuti per le ricerche vocali non è affatto scontata, e passa attraverso criteri leggermente differenti da quelli tradizionali. Ci troviamo in una branca secondaria della SEO che sta attraversando un periodo di forte crescita.

Una ricerca dell’agenzia NP Digital, effettuata su un campione di circa 1000 persone tra i 18 e i 65 anni ha prodotto risultati significativi: circa il 31% degli intervistati conduce regolarmente ricerche vocali, almeno una volta al giorno. È chiaro che, ottimizzando i propri contenuti solamente per la ricerca tradizionale – quella scritta – equivale a tagliare fuori una piccola (per ora) parte degli utenti complessivi.

Se gestisci un blog letterario – o qualsiasi altro spazio web – leggi i consigli di NP Digital su come posizionare al meglio i tuoi post.

Come ottimizzare i propri contenuti testo e video per la ricerca vocale

Ecco alcune strategie per aumentare la propria visibilità anche per le ricerche vocali:

  1. Keyword per la ricerca vocale. Concentrati sulle parole chiave più utilizzate dagli utenti che sfruttano questi canali. In genere, queste sono keyword a coda lunga, più discorsive e sotto forma di domande. Per esempio: anziché “Idraulico Cosenza”, puoi usare la keyword “Dove trovare un idraulico a Cosenza”. Su Answer The Public puoi trovare tutte le keyword correlate nelle apposite sezioni dedicate alle domande degli utenti.
  2. Competitors. Verifica i contenuti già esistenti per la ricerca vocale: sono diversi dagli altri e rappresentano la concorrenza. Per batterla, dovrai creare testi più scorrevoli, ricchi di informazioni e ottimizzati con le Keyword a coda lunga in questione.
  3. Domande frequenti. Inserisci nei tuoi articoli un elenco di domande frequenti alla fine del testo (FAQ). Il tipo di keyword, colloquiale e a coda lunga, è tipica delle ricerche vocali. Le ricerche vocali, dopotutto, vengono quasi sempre eseguite per trovare risposte a una domanda specifica. In più, così facendo aumenti la possibilità che Google ti inserisca nei featured snippet e nelle AI Overview (i contenuti che appaiono in alto dopo una ricerca, estrapolati direttamente da Google).
  4. Ottimizza l’esperienza dell’utente. Fai sì che i tuoi contenuti risolvano facilmente i problemi degli utenti, siano pratici, semplici da capire e intellegibili. Visto che ci sei, cerca anche di migliorare la navigabilità, la velocità e la user experience. I motori di ricerca li considereranno più adatti per la ricerca vocale.
  5. Ricerca locale. Costruisci il tuo profilo Google Business e fatti trovare nelle mappe. La metà delle ricerche vocali ha lo scopo di ricercare un professionista in una zona specifica.

Il settore della ricerca vocale si sta evolvendo rapidamente insieme al comparto dell’intelligenza artificiale. Nell’arco di pochi anni nasceranno nuovi trend, mentre altri, un tempo attuali, abbandoneranno la scena per sempre. Nel frattempo, è sempre meglio adattare le proprie strategie di marketing secondo i criteri più attuali – altrimenti, si rischia di restare indietro.

Lascia un commento