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Il viaggio dell’eroina: schema trama, personaggi, fatal flaw

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  • Ultima modifica dell'articolo:28 Aprile 2025
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Nel mondo della scrittura creativa, la struttura del “Viaggio dell’eroe” di Joseph Campbell è ormai un caposaldo: tutte le scuole di scrittura insegnano a replicare la trama di Campbell, integrandola con i preziosi insegnamenti del mago delle sceneggiature Blake Snyder di Save the Cat. Tuttavia, non tutte le storie seguono quella traiettoria di conquista esterna e affermazione dell’identità. Molti racconti seguono invece il Viaggio dell’Eroina, un percorso leggermente diverso, più interiore e basato sulla trasformazione e sulla crescita personale. Il viaggio dell’eroina è una struttura narrativa analizzata e rielaborata da Marina Pierri nel suo saggio Eroine. Come i personaggi delle serie TV possono aiutarci a fiorire; e da Maureen Murdock nel suo Il Viaggio dell’Eroina del 2010.

Ma cosa distingue il viaggio dell’eroina da quello dell’eroe? E quali sono le tappe che compongono questa struttura?

Viaggio dell’eroina: cos’è esattamente

Il viaggio dell’eroina non è la versione “femminile” del viaggio dell’eroe. È un cammino interiore, spesso segnato da cadute e risalite, caratterizzato dalla lotta interiore tra i propri bisogni e le aspettative esterne, che termina con la riscoperta del proprio valore. Al centro c’è il conflitto tra l’identità individuale e il ruolo imposto dalla società. La protagonista non cerca né di conquistare il mondo e né di abbattere un nemico: cerca invece di essere fedele a sé stessa, di rifiorire dopo una perdita o una frattura, e di riscrivere il proprio futuro.

Nel caso del Viaggio dell’Eroina parliamo di una struttura a nove fasi, che possiamo usare per costruire storie potenti, emozionanti e autentiche. Eccole.

Le 9 fasi del viaggio dell’eroina

1. Il mondo ordinario

All’inizio – tipicamente nel primo capitolo di un romanzo – l’eroina vive dentro uno spazio noto ma limitante. È inserita in un contesto che la definisce dall’esterno: può essere la brava figlia, la compagna perfetta, la donna invisibile o la ribelle “senza causa”. Questo mondo può sembrare stabile, ma è profondamente insoddisfacente.

👉 Esempio: Buffy in “Buffy the Vampire Slayer” vive la sua routine da liceale mentre nasconde la sua vera natura di Cacciatrice.


2. La frattura

Qualcosa rompe l’equilibrio: può essere una perdita, un evento traumatico, un tradimento. La protagonista si trova improvvisamente spogliata del suo ruolo abituale. È qui che inizia la crisi: chi è, se non ciò che faceva o il ruolo che ricopriva?

👉 Daenerys Targaryen, venduta in matrimonio, perde la protezione del fratello e deve iniziare a costruirsi una nuova identità.


3. La chiamata al viaggio

La frattura costringe l’eroina a mettersi in cammino. Non è un viaggio epico nel senso classico: è spesso un percorso di scoperta, fuga, sopravvivenza o ricerca. L’eroina potrebbe inizialmente opporsi, ma qualcosa – dolore, rabbia, desiderio – la spinge avanti.

👉 L’eroina, dopo una perdita devastante, entra in crisi esistenziale: da lì comincia un percorso di discesa e risalita interiore.


4. L’attraversamento della soglia

L’eroina entra in un nuovo mondo o in una nuova condizione di vita. Le regole sono cambiate, i riferimenti si sono persi. È un momento di grande vulnerabilità: l’eroina spesso si trova sola, spaesata, giudicata. Qui, potrebbe aiutarla un mentore, oppure una figura che la guida nel mondo straordinario, e le illustra le nuove regole, il cosiddetto “libro della legge”.

👉 In “The Handmaid’s Tale”, June viene strappata alla sua famiglia e catapultata in un sistema distopico in cui il suo corpo è controllato da altri.


5. Le prove e l’addestramento

L’eroina deve imparare a muoversi nel nuovo mondo, affrontando ostacoli e nemici – esterni e interni. Spesso qui si incontrano guide o alleati, sfide e illusioni. È una fase di apprendimento e confusione, dove l’eroina inizia a intravedere nuove versioni di sé, senza ancora decidere chi è realmente.

👉 In “Killing Eve”, Villanelle e Eve si attraggono e si sfidano, in un gioco di specchi che costringe entrambe a rivedere chi sono.


6. All is lost – Tutto è perduto

La protagonista affronta la sua crisi più profonda. Una perdita, una scoperta o un tradimento la mettono davanti a una verità dolorosa su sé stessa. Questa fase è la “morte simbolica” del vecchio io, il momento in cui tutto sembra perduto.

👉 In “WandaVision”, Wanda realizza di aver creato un mondo fittizio per evitare il dolore della perdita: deve decidere se continuare a illudersi o accettare il lutto.


7. La rinascita

Dal fondo del dolore, l’eroina trova la forza per risorgere. Non è la stessa di prima: ha imparato a riconoscere i propri limiti e desideri, ha integrato le sue ferite. Spesso recupera parti dimenticate di sé o si riappropria del proprio corpo e della propria voce.

👉 In “I May Destroy You”, Arabella smette di cercare risposte lineari e sceglie di riscrivere la sua storia nei suoi termini.


8. Il ritorno

L’eroina torna nel mondo ordinario, ma non è più quella di prima. Ora ha una consapevolezza nuova e porta con sé un dono: un nuovo sguardo, una nuova etica, una nuova identità. A volte il mondo intorno a lei rifiuta questo cambiamento; a volte ne viene trasformato.

👉 In Promising Young Woman, Cassie sa che l’assassino è proprio il suo uomo. Adesso sa cosa fare.


9. Il fiorire

È la fase finale, quella in cui l’eroina non solo sopravvive: rifiorisce. Non si tratta di un lieto fine tradizionale, ma della piena riconciliazione con sé stessa. Il viaggio è servito a scoprire che la forza non era nel cambiare il mondo… ma nel cambiare il proprio rapporto con esso.

👉 In “Jessica Jones”, la protagonista non diventa una supereroina modello: sceglie sé stessa, con tutte le sue imperfezioni.


Il fatal flaw: la ferita invisibile dell’eroina

In ogni grande storia, il personaggio porta dentro di sé un fatal flaw, una ferita profonda o un blocco emotivo che lo ostacola. Nel viaggio dell’eroina, questo difetto fatale è spesso legato a una negazione del sé autentico.

La società, la famiglia, le aspettative culturali hanno spinto l’eroina a “ritagliarsi” addosso un’identità non sua: il fatal flaw è credere che il proprio valore dipenda dal rispetto di quelle regole. Può assumere forme diverse:

  • L’obbligo di soddisfare le aspettative della propria famiglia.
  • La paura di essere vista davvero per quella che è.
  • Il rifiuto della propria vulnerabilità.
  • La convinzione di dover sacrificare se stessa per meritare l’amore di qualcuno.

Durante il viaggio di trasformazione del personaggio, l’eroina affronta questa ferita. Spesso non la “risolve” del tutto, ma impara a riconoscerla e a conviverci, trasformandola in forza. Alla fine, nel Viaggio dell’Eroina, la protagonista supera questo fatal flaw e riesce finalmente a vivere nei propri panni, a superare le barriere e ad aprire le ali.


Scrivere storie d’eroine: perché conta

Utilizzare il viaggio dell’eroina nella scrittura creativa non significa solo scrivere storie “al femminile”: significa raccontare percorsi autentici di trasformazione, dove la forza nasce dalla vulnerabilità e dove il cambiamento è soprattutto interiore. Il protagonista del Viaggio dell’Eroina potrebbe essere anche maschile, l’importante è che la sua storia si basi su queste premesse: la sua crescita e la sua trasformazione contro un mondo che lo vorrebbe in un certo modo – malgrado i propri desideri e le proprie inclinazioni.

È un modello ideale per narrare:

  • Rinascite dopo un trauma.
  • Percorsi di emancipazione.
  • Ribellioni silenziose.
  • Storie di guarigione.

In un’epoca che chiede nuove narrazioni e nuovi modelli di potere, il viaggio dell’eroina ci aiuta a dare voce a ciò che era rimasto invisibile – nelle nostre storie, e in noi stessi.

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