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7 Tipi di Trama: dal Viaggio dell’Eroe alla Piramide di Freytag

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  • Ultima modifica dell'articolo:24 Febbraio 2025
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Nella progettazione di un’opera, strutturare la trama è la parte più ardua. Come creare una storia avvincente, con i suoi alti e bassi, il ritmo giusto e quel livello di tensione necessario per tenere il lettore incollato alle pagine? In questo articolo andremo a esplorare 7 tipi di trama diversi:

  • Struttura in tre atti
  • Struttura in 7 Plot Point
  • Struttura a W
  • Viaggio dell’Eroe
  • Viaggio dell’Eroina
  • Story Circle
  • Piramide di Freytag

Vediamoli tutti dal primo all’ultimo.

1) Struttura in tre atti: Presentazione, Confronti e Risoluzioni

La struttura in tre atti è una delle tipologie di trama più conosciute, teorizzata niente meno che dagli antichi greci. Come spiegato da Aristotele, la struttura in tre atti è composta da un inizio, una parte centrale e una fine.

Presentazione: Si introduce il lettore nella storia e nel mondo narrativo dove si muovono i personaggi. Alla fine di questa fase si verifica l’incidente (il primo plot point) che mette in moto la storia.

Confronto: La parte centrale della storia vede i personaggi lottare per raggiungere il proprio obiettivo, contro sfide e ostacoli crescenti. Alla fine di questa fase c’è un confronto (Climax) tra le forze di direzione opposta che portano avanti la storia.

Risoluzione: Dopo il climax, i protagonisti superano o meno il conflitto finale, e la risoluzione ci mostra le nuove dinamiche che si sono formate nel mondo del protagonista alla fine dell’avventura.

La struttura in tre atti ha diversi vantaggi: è duttile e non scende nei dettagli, il che consente all’autore di destreggiarsi all’interno di uno schema semplice e flessibile. Allo stesso tempo, la carenza di indicazioni può essere un’arma a doppio taglio, lasciando lo scrittore preda dell’indecisione. Alla semplice struttura in tre atti, personalmente preferisco il Viaggio dell’Eroe, un tipo di trama suddiviso in tre atti ma molto più dettagliato e facile da applicare.

Per approfondire: La Struttura in Tre Atti

2) Struttura in 7 Plot Point: agganci e colpi di scena

Abbiamo già parlato della struttura della trama in 7 Plot Point in questo articolo. Questa struttura, teorizzata da Dan Wells, è molto utilizzata nell’ambito cinematografico, nei giochi di ruolo e nei libri fantasy e di avventura contemporanei.

All’evento per autori PlotCon 2024 – vi abbiamo mandato l’invito in esclusiva tramite la newsletter – l’autrice Jennifer Sneed ha spiegato: “Ciò che accomuna tutte queste strutture narrative sono periodi di azione ascendente e discendente che spingono il protagonista all’azione e forniscono la tensione necessaria per sollevare la posta in gioco”.

I sette Plot Point di questa famosa struttura sono:

  1. Gancio. Questa scena attira il lettore nella storia.
  2. Prima svolta. Qui qualcosa sconvolge il mondo del protagonista. L’eroe è costretto ad accettare la chiamata all’avventura.
  3. Plot Point 1. Il protagonista parte all’avventura, lasciandosi alle spalle il mondo ordinario e le sue comodità.
  4. Midpoint. Si verifica un evento importante che cambia il protagonista per il resto della storia.
  5. Plot Point 2. Il protagonista affronta un altro grosso ostacolo. Per un momento sembra che la sconfitta sia certa.
  6. Seconda svolta. Questa seconda svolta porta al climax. Il protagonista si rende conto di avere le carte in regola per vincere.
  7. Risoluzione. L’antagonista viene sconfitto (o meno) dopo un confronto finale.

Dan Wells raccomanda di iniziare questo tipo di romanzo con uno scenario della storia e con le idee dei personaggi, pianificando in anticipo la risoluzione. Perché? Perché tutti gli eventi porteranno a quel risultato. Questo dovrebbe aiutarvi a mantenere la narrazione sempre coerente con i processi di causa-effetto che vi condurranno verso la suddetta risoluzione.

Cosa leggere per approfondire? Purtroppo in italiano non c’è molto, solo questo diario con il modello di trama al suo interno.

3) Struttura della trama a W

Anche la struttura della trama a W, così come la precedente, contiene un incidente scatenante, azioni ascendenti e discendenti, e punti di svolta.

Eccone un sunto:

Atto 1. Un evento scatenante porta all’insorgere di un problema, che a sua volta conduce il protagonista verso un punto morto: non sa più cosa fare. Qui si verifica un punto di svolta, che avvicina il protagonista alla risoluzione alle porte del secondo atto.
Atto 2. Il secondo atto si apre con un conflitto o un dilemma che di solito aggrava il problema e pone il protagonista in una situazione peggiore di quella in cui versava nel primo atto. Il protagonista si trova adesso nel punto più basso della storia e si appresta a vivere un secondo punto di svolta. Quest’ultimo presenta un’opportunità di riscatto, una nuova speranza.
Atto 3. Il problema principale della storia viene fialmente risolto. A volte, il protagonista semplicemente capisce la realtà del problema (e che a volte non lo può risolvere). Non è necessario seguire la struttura della trama W in linea retta. Ogni linea che compone la trama può contenere i suoi alti e bassi.

4) Il viaggio dell’eroe: un viaggio alla scoperta del sé

Il Viaggio dell’Eroe è la struttura della trama più famosa e utilizzata, sia nei film che nei romanzi, dall’horror al fantasy, dal romance alle autobiografie (eh sì, vengono adattate!). Il Viaggio dell’Eroe è stato formulato nel dettaglio dallo sceneggiatore Joseph Campbell, che ha pubblicato L’Eroe dei Mille Volti, una Bibbia per chi scrive fiction.

Questa struttura narrativa è composta da 12 fasi distinte, dal mondo ordinario all’incontro con il mentore, dal superamento della soglia al MidPoint, fino al confronto con prove più o meno importanti.

Questo tipo di trama è talmente dettagliato da aiutare anche i più indecisi, ed è utilissimo per chi sa già come inizia e finisce una storia, ma non ha ancora stabilito cosa succede nella parte centrale (problema comune).

Qui puoi studiare il Viaggio dell’Eroe nel dettaglio. Intanto, ecco le dodici tappe. Per la spiegazione puoi leggere anche questa guida.

  1. Mondo Ordinario
  2. Chiamata all’Avventura
  3. Rifiuto della chiamata
  4. Incontro con il mentore
  5. Superamento della soglia
  6. Prove, alleati, nemici
  7. Avvicinamento alla caverna
  8. Prova Centrale
  9. Ricompensa
  10. Via del ritorno
  11. Resurrezione
  12. Ritorno con l’elisir

Per approfondire: Tra i tanti manuali sul Viaggio dell’Eroe, ti consiglio di leggere direttamente quello di Joseph Campbell.

5) Il viaggio dell’eroina: amici e alleati

Il Viaggio dell’Eroina, sviluppato da Gail Carriger, Marina Pierri e Maureen Mardock, si basa sul Viaggio dell’Eroe ma offre un approccio differente. Mentre il primo viene considerato una lotta personale e solitaria, il Viaggio dell’Eroina è più incentrato sulla ricerca della verità attraverso l’etica dell’amicizia e del lavoro di squadra.

Nel Viaggio dell’Eroina, il o la protagonista (che può essere anche di sesso maschile) si affida agli altri, ai valori dell’amicizia e della lealtà per superare le prove più ardue, piuttosto che a singoli atti di coraggio. Insomma: l’eroina di questa struttura impara a contare sugli altri e non solo su se stessa.

I plot point delle due strutture coincidono in gran parte: per esempio, l’ottava tappa del Viaggio dell’eroe, ovvero la “Prova Centrale”, comporta spesso una prova che il protagonista deve affrontare da solo. Nel Viaggio dell’Eroina, la protagonista è invece più vulnerabile quando è isolata, e decide quindi di accettare un aiuto esterno.

Non abbiamo ancora affrontato il Viaggio dell’Eroina nel dettaglio. Per saperne di più, vi consiglio questo libro.

Per approfondire: Sul viaggio dell’eroina si trova tanto materiale anche in italiano. Puoi leggere questo libro di Marina Pierri.

6) Story Circle: il cerchio della storia

Il cerchio della storia, formulato dallo sceneggiatore e produttore Dan Harmon, è una versione semplificata del Viaggio dell’eroe. Più facile da studiare e applicare, presenta solamente otto fasi rispetto alla versione originale.

Tu. Il protagonista si trova nella sua zona di comfort.
Bisogno. Compare un bisogno che non viene soddisfatto.
Partenza. Date al protagonista un motivo per lasciare la sua zona di comfort.
Ricerca. Il protagonista deve cercare nuove soluzioni per adattarsi al cambiamento.
Trovare. Una breve vittoria apparente si trasforma in qualcosa di più pericoloso.
Prendere. Il protagonista prende ciò che vuole, ma deve pagare un prezzo molto alto.
Ritorno. Il protagonista torna nel suo mondo ordinario con ciò che ha preso e con una nuova prospettiva.
Cambiamento. Ormai trasformato, il protagonista ha ciò che gli serve per sconfiggere l’antagonista o raggiungere il suo obiettivo.

Ci occuperemo presto di questa struttura con una guida apposita: purtroppo non si trova molto in libreria.

7) Piramide di Freytag: Mappare gli archi emotivi e drammatici delle storie

La piramide di Freytag è un tipo di trama simile alla struttura a tre atti.

Differenze tra la struttura in tre atti e la Piramide di Freytag: La Piramide di Freytag colloca il punto culminante – il climax della storia – vicino alla metà della storia, mentre la struttura a tre atti lo colloca nell’atto finale. La struttura di Freytag consente quindi una risoluzione un po’ più lunga, che si snoda attraverso un numero maggiore di alti e bassi.

La piramide di Freytag è solitamente suddivisa in cinque fasi, ma il modello di Plottr ne prevede sette:

Esposizione. Introduciamo il mondo ordinario con una scena interessante, che mostri la situazione in cui versa il protagonista.
Incidente incitante. Questo evento dà inizio al conflitto centrale della storia e invita o costringe il protagonista ad agire o a partire.
Azione crescente. Qui si esplorano i conflitti e le complicazioni che alzano la posta in gioco. Nel mentre, il lettore apprende elementi chiave del passato del protagonista.
Climax. Il punto cruciale della storia, in cui si raggiunge il massimo della tensione e della complicazione. Avvenimenti inattesi aggiungono suspense e incertezza prima dell’esito finale.
Risoluzione. Il conflitto centrale della storia si è risolto e il protagonista ha superato gli ostacoli e si è trasformato, oppure ha fallito ed è rimasto bloccato nel passato (tipico delle tragedie).
Finale. Questa fase conclude tutte le trame e gli archi di trasformazione dei personaggi. Presenta il mondo ordinario da una nuova prospettiva.

Freytag ha scritto: “Un’azione, di per sé, non è drammatica. Un sentimento appassionato, di per sé, non è drammatico. Non la presentazione di una passione in sé, ma di una passione che porta all’azione è l’attività dell’arte drammatica”. (Freytag, Die Technik des Dramas, p. 19).

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