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Come scrivere un libro da ghostwriter: il mio metodo

Come scrivere un libro da ghostwriter? Ovvero: come si scrive un libro per conto di altri? Il ghostwriting è l’arte di scrivere per qualcun altro, rinunciando così ai diritti della propria opera. Che non è affatto “propria”: spesso le idee sono del committente, altrimenti detto autore, e il ghostwriter si limita a trasformarle in un vero e proprio libro, saggio o romanzo che sia. In pratica, il ghostwriter possiede le capacità tecniche e il tempo, mentre il mandante offre l’idea e il capitale da investire.

Se hai una lunga esperienza nel ghostwriting, probabilmente anche tu avrai un metodo, una procedura da seguire per ciascun tipo di progetto. Se invece sei alle prime armi, forse ti stai chiedendo come scrivere un libro da ghostwriter e non sai bene da dove cominciare (la trama? Il primo capitolo?)

Io ti illustrerò il mio metodo, ma sappi che non è una prassi universale: scrivere non è una scienza esatta ma un’arte, e in quanto tale può essere adattata a seconda delle peculiarità individuali.

Scrivere un libro in ghostwriting in 5 passaggi

Il mio metodo di ghostwriting in quattro passaggi non include la negoziazione sul prezzo, la firma del contratto di ghostwriting e il processo per trovare clienti disposti a pagare un prezzo giusto. In questo articolo, partiremo subito con l’aspetto pratico: la scrittura.

Poniamo il caso che il cliente abbia un’idea. Vuole scrivere una storia, conosce l’argomento e sa più o meno cosa accadrà (il che non sempre accade). Il ghostwriter deve trasformare questa idea in un libro piacevole da leggere, un romanzo con una struttura solida e uno stile avvincente. E un incidente scatenante, un personaggio che cresce e si trasforma, un climax, una risoluzione. Insomma, una storia con tutti i crismi, sia essa destinata al mercato o esclusivamente ai familiari del committente. Ecco come procedo io per scrivere un romanzo in ghostwriting.

  1. Prima call
    La prima videochiamata è esclusivamente conoscitiva. Il cliente ha già scelto me, abbiamo firmato il contratto e siamo pronti a partire. Nella prima call cerco di capire 1) quali sono i suoi obiettivi (Pubblicare? Regalare il libro? Tenerlo per sé?) e che tipo di romanzo o autobiografia ha in mente; 2) qual è l’idea centrale del libro (cosa vuole raccontare, cosa deve restare nel cuore dei lettori) ; 3) qual è il climax o almeno che idea ha in merito; 4) come si trasforma il personaggio e qual è il suo percorso di crescita a grandi linee; 5) qual è lo stile (meglio se indica un autore esistente o fornisce un campione del suo stile); 6) con che POV (punto di vista) desidera scrivere il romanzo. Prendo appunti e cerco anche di spiegare al cliente di cosa stiamo parlando di volta in volta.
  2. Bozza di trama
    A questo punto sono in grado di scrivere una bozza di trama, ovvero una sinossi preliminare, che conterrà anche domande per il committente. La sinossi può essere anche scritta sotto forma di outline, ovvero con una bozza di struttura e una suddivisione per atti o capitoli. Ma sarà comunque ancora approssimativa. Invio la bozza al committente che apporta le modifiche che ritiene opportune e cerca di rispondere a tutte le mie domande.
  3. Seconda call
    Durante la seconda call abbiamo entrambi tra le mani il canovaccio del romanzo. Possiamo parlarne faccia a faccia e stabilire anche alcuni dettagli: per esempio l’all is lost (il punto più basso per il protagonista, che precede il climax); i nomi dei personaggi; il worldbuilding; le sottotrame; gli eventi che si svolgono e così via. Insomma, cerco di riempire tutte le lacune il più possibile (pur sapendo che durante il processo di scrittura me ne ritroverò tante altre).
  4. Suddivisione in capitoli
    Dopo la seconda call, arriva il momento di suddividere la storia in capitoli. In ogni capitolo ci saranno delle scene, e in questa fase cerco di definire anche quelle. L’insieme dei capitoli, con la descrizione sommaria degli eventi, verrà poi valutato dal cliente, che apporterà le dovute modifiche. Dopo qualche palleggiamento, avrò finalmente in mano il canovaccio che mi serve per cominciare a scrivere.
  5. Realizzazione del libro capitolo per capitolo
    Dopo due o tre settimane, sono finalmente pronta per scrivere il romanzo capitolo per capitolo. Siccome so già cosa andrò a scrivere, procedo abbastanza in fretta, scrivendo circa 5000 parole al giorno. Quando ho dubbi, evidenzio in giallo una frase e aggiungo un commento al lato, oppure scrivo tra parentesi il mio commento/suggerimento/domanda; così il cliente può aggiungere a sua volta le sue risposte/correzioni/suggerimenti. Ogni capitolo viene inviato e rinviato almeno due-tre volte. Il programma Sudowrite mi aiuta a organizzare il processo di scrittura. Si tratta di un IA ma non lo uso per scrivere (GIAMMAI), bensì solo per correggere refusi, trovare sinonimi, organizzare i capitoli, strutturare la trama in senso grafico, trovare idee e fare ricerca. Il romanzo è sempre scritto da me e corretto da me medesima 🙂

Seguono poi la sinossi definitiva e la quarta di copertina, da inviare alla casa editrice. Il romanzo non è ancora pronto, ma ha bisogno di un parere esterno – SEMPRE! – quindi andrà inviato ai beta reader oppure a un editor professionista, che potranno evidenziarne eventuali criticità. A quel punto, ci rimetto mano brevemente per aggiustare le piccole cose che me vengono segnalate. Sarà comunque un editing più che altro strutturale, dato che il libro è stato scritto da un ghostwriter professionista.

Ecco come scrivo io un libro da ghostwriter! Se ti serve un ghostwriter, scrivimi all’indirizzo mariaeleonorapisu @ gmail.com. Se invece sei un ghostwriter, iscriviti alla newsletter!

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